Oggi ti parlo della spianatoia in legno per impastare, uno degli utensili da cucina più legati alla tradizione culinaria italiana.
Con questo articolo voglio aiutarti a scegliere il modello che più si adatta alle tue necessità di impastatore.
Intendo anche sfatare qualche mito e dire la verità che in molti non dicono.
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Rischi e Difetti della spianatoia in legno per impastare
Se invece vuoi capirci qualcosa per scegliere senza sbagliare, continua a leggere.
Detto questo iniziamo.
.
Preferisco essere onesto e dirti le cose come stanno:
la spianatoia in legno è bella e caratteristica e ricorda le tradizioni di una volta ma, personalmente, ”io non la comprerei”.
Si hai capito bene.
Ma attenzione. Questo non vuol dire che non la devi comprare, anzi.
Voglio solo che tu abbia le idee chiare prima di acquistare per non fare errori.
In particolare come prima cosa dovresti farti un paio di domande:
- quella in legno fa davvero al caso mio?
- e se si, quale dovrei comprare per non sbagliare?
Non sono domande così scontate come potrebbero sembrare.
Lasciami spiegare.
A mio modo di vedere gli assi in legno per impastare presentano due problemi di fondo.
Da un lato non sono più le spianatoie di un tempo e, dall’altro, sono i tempi ad essere cambiati.
Per dirla in altro modo:
la qualità dei modelli prodotti è calata molto rispetto alle produzioni artigianali realizzate dai falegnami di una volta.
Oggi è quasi tutto prodotto in serie dalle industrie.
Dall’altra, anche le nostre esigenze sono aumentate, e di molto.
Oggi vogliamo realizzare l’impasto perfetto, nel miglior tempo possibile e senza sporcare.
Quindi vogliamo il meglio ma pretendiamo di pagarlo poco, bombardati come siamo da prodotti nuovi a prezzi sempre più bassi.
Il problema è che con la spianatoia non si può fare.
Una spianatoia in legno decente di media grandezza non può costare meno di 30 – 40 euro.
Eppure, a parità di dimensioni ne trovi a meno di 20 euro. Com’è possibile?
Succede perché non sono in vero legno massello come quelle di una volta, ma sono fatte in multistrato.
Ora ti spiego.
Gli SVANTAGGI della spianatoia in legno
# Schegge e legno che Sfibra: Attenzione!

Il legno di bassa qualità come il multistrato spesso si sfibra fin da subito fino a creare delle vere e proprie schegge che possono finire nell’impasto.
Quando le persone mi contattano chiedendomi cosa fare con la spianatoia nuova che presenta la superficie con ”una specie di peluria”, posso solo offrire un consiglio: buttala via prima di intossicarti!
Anche passando la cartavetro il problema si ripresenterebbe perché la peluria è solo legno sfibrato.
Una cosa normale nei pannelli in compensato, essendo prodotti semilavorati, grezzi e non lisci.
Ma non è tutto.
Già, perché anche la tipologia di legno fa la differenza.
Il legno troppo tenero non è adatto a una spianatoia perché troppo delicato e poco duraturo se soggetto a lavorazioni sulla superficie.
E anche qui il compensato toppa in pieno, essendo fatto con legno tenero.
In più, come se non bastasse, molte aziende che realizzano spianatoie in legno massello preferiscono usare legni teneri come abete, pioppo, betulla, ecc. Solo per offrire un prodotto a basso prezzo.
Il problema è che in questo modo anche la qualità risulta molto bassa.
Un’ottima asse per impastare dovrebbe essere in legno massello di faggio, ulivo, bambù o altre essenze dure.
E’ inevitabile: la tipologia di legno scelto fa il prezzo.
A prescindere poi dalla costruzione e le rifiniture.
Per questi motivi evita le spianatoie in compensato e in legni teneri. Se possibile.
# Poco Igienica
Il legno è un materiale poco igienico perché presenta una superficie porosa dove possono insediarsi funghi, batteri e muffe.
Per non parlare di fessure e irregolarità che possono crearsi nel tempo dove la farina può accumularsi, con tutte le difficoltà del caso per rimuoverla.
Infatti nelle cucine professionale il legno è vietato e tutte le superfici devono essere in acciaio inox.
# L’impasto si attacca
Sul legno l’impasto tende ad attaccare di più rispetto a materiali come l’acciaio e ciò può creare difficolta durante la lavorazione di impasto voluminoso o ad alta idratazione.
# Poco Stabile
Di conseguenza la spianatoia in legno risulta poco stabile per impastare certi tipi di impasto, specialmente se usi un modello piccolo e leggero.
Ma anche quelli grandi non è che si incollino al tavolo.
Ti consiglio l’uso di un tappetino antiscivolo da posizionare al di sotto per una migliore aderenza al tavolo o piano di lavoro della cucina.
# Complicata da Lavare
Viste le proprietà del materiale, lavare bene una spianatoia in legno non è così immediato come potrebbe sembrare e richiede una certa attenzione.
Sia per rimuovere i residui di impasto e garantire la massima igiene, che per farla durare a lungo.
# Non è un Tagliere
L’asse per impastare NON è un tagliere e NON si usa per tagliare o affettare.
Se proprio la vuoi usare anche per questa funzione, almeno scegli un modello in legno duro.
Oppure con quelle in legno tenero rischi di mangiarti qualche scheggia.
Considera che il coltello va a rovinare la superficie del legno sfibrandolo poco alla volta fino a farlo staccare sotto forma di scheggia che magari potrai ”gustare” nella prossima pizza.
Meglio evitare, non credi? 😉
Come è fatta

La spianatoia in legno massello è costituita da una serie di assi incollati tra loro per formare un unica tavola di dimensioni maggiori.
In genere è poi presente un bordino di pochi centimetri di altezza (1-2 cm) posizionato al di sotto che seve come appoggio al tavolo o piano di lavoro della cucina, aumentando la stabilità durante l’impasto.
Considera però che nei modelli più piccoli non è sempre presente.
Ci sono anche modelli che presentano tre bordi con la funzione di sponda posizionati sui bordi della spianatoia.
Sono comodi per non fare fuoriuscire la farina quando impasti.
Per quanto riguarda la tipologia di legno, come già detto, le migliori sono quelle in legno duro, ma se ne trovano anche in abete, pioppo, betulla, ciliegio e tiglio.
Pulire la spianatoia nuova
Prima di usare la spianatoia nuova è bene pulirla dalla polvere di lavorazione che potrebbe ancora trovarsi sulla superficie.
Per farlo usa una spugna imbevuta d’acqua e poi asciuga con un panno da cucina.
Una volta che si è asciugata bene passa su tutta la superficie uno strato di olio di semi per nutrire il legno e farlo durare più a lungo.
Forse potrebbe interessarti l’articolo che ho scritto su come lavare una spianatoia in legno.
Come conservare la spianatoia in legno
Per prima cosa riponila in una fodera per spianatoia.
Se non ne possiedi una puoi usare un qualsiasi tessuto in fibre naturali che la proteggerà dalla polvere permettendo comunque al legno di respirare e tenersi asciutto.
A questo punto va riposta in verticale, in un luogo asciutto e lontano dalla luce del sole.
La cosa fondamentale è farla asciugare bene prima di metterla via, oppure potrebbe ammuffire e, addirittura, curvarsi.
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E anche per oggi è tutto.
Spero che l’articolo sull’asse in legno per impastare ti sia stato utile.
Grazie per averlo letto 🙂